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Workplace3.0 2017.

Lo spazio-lavoro di domani: nuove commistioni tra virtuale e fisico, condivisione e individualità, interno ed esterno, personale e sociale...

Workplace 3.0


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Dal 4 al 9 aprile 2017 ritorna il Salone dedicato agli ambienti lavorativi. Ribattezzata già nel 2015 Workplace3.0, quest’area espositiva conferma la sua nuova vocazione: esplorare inedite modalità, forme e soluzioni per gli ambienti di lavoro “del futuro”, in cui fattore umano e tecnologie intelligenti ricoprono un ruolo crucial

L’edizione 2017 di Workplace3.0 occuperà un’area espositiva di 10.000 metri quadrati suddivisa in due padiglioni (22-24) e ospiterà 92 aziende espositrici che presenteranno soluzioni in linea con le nuove modalità di lavoro e le nuove esigenze progettuali per “abitare” gli spazi professionali. In quest’ambito, verrà realizzata la rassegna-evento A Joyful Sense at Work, curata da Cristiana Cutrona e preannunciata nel 2016, che darà forma e vita alle nuove teorie della progettazione del prodotto ufficio e degli ambienti di lavoro.

Workplace3.0 si propone come insostituibile think tank per conoscere e comprendere i futuri e necessari cambiamenti degli spazi lavorativi. Senza adagiarsi sulle opinioni più diffuse, rimettendo sempre in discussione ogni dato acquisito. Non una semplice rassegna ma il punto di partenza per stimolanti idee di sviluppo in grado di rispondere al cambiamento e alle esigenze del mercato. In mostra le proposte migliori per progetti di fornitura, aree di accoglienza e di lavoro.

Grazie a un tale DNA, Workplace3.0 rappresenta un ottimo trampolino di lancio per il business degli espositori nazionali e internazionali. Il caso delle aziende italiane è emblematico: le esportazioni registrano un trend positivo in cui la Francia si afferma come primo mercato del settore, superando quota 80 milioni di euro di export. Nei primi dieci mesi del 2016, inoltre, le aziende italiane di arredo ufficio registrano risultati particolarmente brillanti nel Regno Unito (+28,5%) e negli Stati Uniti (+30,4%), le due piazze internazionali più importanti per il contract e la progettazione.

Accanto a opportunità di business, Workplace3.0 vuole essere fucina di idee, specchio e promotore della ridefinizione stessa dell’idea di ufficio, considerato non più come luogo di mera efficienza produttiva ma come habitat permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività. Gli spazi di lavoro diventeranno organici e capaci di reagire e mutare in tempo reale alle nostre necessità.
Luoghi definiti, momento per momento, più dai bisogni di chi ci lavora che dalle funzioni classiche dei diversi ambienti di un ufficio.

In questa macro-cornice, che è l’espressione di stili di vita sempre più ibridi – dove i confini fra vita privata e lavorativa, fra interessi personali e competenze, fra socialità e rapporti professionali si confondono – emergono nuove istanze che fanno dell’ufficio uno dei luoghi per eccellenza della sperimentazione progettuale.

Gli spazi di lavoro vengono concepiti come luoghi aperti, destrutturati e senza postazioni fisse e le aziende propongono soluzioni intelligenti per il co-working. Spazi di lavoro condivisi caratterizzati da ambienti informali e da arredi riconfigurabili sulla base delle necessità del momento che diventano humus ideale per la circolazione delle idee e delle energie creative e luoghi di incubazione dell’innovazione.

L’ufficio si fa nomade, segue il professionista ovunque si sposti. Nascono moduli mobili e “portatili” che possono essere impiantati dove occorre: dal giardino di casa agli spazi pubblici urbani. Conseguenza della liquidità diffusa dei lifestyle contemporanei è la coincidenza sempre più frequente tra spazi abitativi e spazi lavorativi che vede la casa e i suoi elementi di arredo adattarsi al duplice uso di abitazione e ufficio. In questo senso le aziende propongono i codici estetici della domesticità e assicurano alti livelli di agio e salubrità non solo attraverso lo studio scrupoloso dell’illuminazione e l’adozione di soluzioni ergonomiche fisiche e cognitive ma anche con aree dedicate al relax e alla meditazione, pod o giacigli destinati al riposo nonché attrezzature sportive e ricreative.

Diventa sempre più importante un diverso concetto di customizzazione: non più personalizzazione di una stanza da parte di chi ci lavora, ma ora è lo spazio che viene costruito su misura rispetto alle relazioni umane e professionali, a certi valori ed esigenze, come la sostenibilità ambientale ed economica.

L’edizione 2017 di Workplace3.0 introdurrà nell’ambiente di lavoro una prospettiva fortemente orientata all’uomo e diventerà il palcoscenico di soluzioni progettuali pensate per incidere positivamente sul work-life balance e sulla motivazione che trasformano il luogo di lavoro in un “nice place to be”.